Nella sala dedicata ai reliquari, oltre ad alcune belle lampade sei-settecentesche, eccelle il Busto della beata Giulia, regina dei certaldesi che nel XVIII secolo vollero celebrarla poggiandole sulla testa una corona tempestata da finte pietre preziose.
Il reliquario fu commissionato nel 1652-1653 da Domenico Conti, monaco agostiniano del convento di Santo Spirito di Firenze, all’orafo fiorentino Paolo di Andrea Laurentini che forse modellò il volto ispiratosi ad un’antica immagine perduta.