La piccola raccolta proviene dalla villa fatta costruire alla fine dell’Ottocento a Linari, a pochi chilometri da Barberino Valdelsa, dal nobile cortonese e celebre bibliotecario dell’Accademia Etrusca Girolamo Mancini (1832–1924), nonché deputato al Parlamento nazionale, a seguito del suo matrimonio nel 1873 con Amalia Capponi, erede della nobile casata fiorentina proprietaria del castello anima del piccolo borgo. Qui il collezionista, oltre a trasferirvi la sua fornitissima biblioteca, si ricavò una «cella del nuovo tesoro» per accogliere la sua rara raccolta numismatica avviata dal suo antenato, il vescovo di Fiesole Ranieri Mancini (1735-1814), composta da 477 pezzi fra monete e medaglie risalenti dalla Cortona etrusca all’Italia risorgimentale, fra cui le prime rare monete etrusche della “serie della ruota”.
Un luogo immerso nella quiete della campagna di Linari questa villa, dove il Mancini si dedicò ai suoi studi e alle sue passioni fino alla sua morte nel 1924.
Nel 1971 la residenza fu venduta dagli eredi Mancini a Dino e Manola Bardi e, alla morte della donna nel 2010, collezione di opere d’arte, biblioteca e raccolta numismatica passarono alle figlie Aloma e Antonella Bardi.
Da qui la generosità di Aloma Bardi e del marito Gabriele Boccaccini i quali, ritenendo opportuno mantenere integri i nuclei della collezione per evitarne la dispersione, nel 2014 destinarono biblioteca e raccolta numismatica al Sacro Eremo di Camaldoli, mentre al museo di Certaldo donarono un nucleo di dipinti del Seicento, fra cui spicca per qualità una serie di ritratti di notabili spagnoli non attribuiti, oggetto ancora di studio, e una bella tela di Ciro Ferri.