La sala, già sede della Compagnia della Santissima Annunziata, è frutto della riconversione del Capitolo del convento nel 1620, data inscritta sull’architrave della porta. Qui trovano posto sull’altare maggiore la grande tela rappresentante la Madonna col Bambino e santi, tra i quali Monica, Agostino, Nicola da Tolentino dell’ordine agostiniano, databile fra il 1620 e il 1623, attribuita di recente a Gabriele Grassi, pittore fiorentino di cui poco si conosce ma di probabile formazione senese, e una tela raffigurante l’Annunciazione databile attorno al 1620.
Tra le sculture si segnalano l’elegante statuetta reliquario raffigurante la Madonna col Bambino, dai forti richiami sansovineschi per via delle affinità stilistiche con sculture in bronzo di cui si conoscono tante varianti, proveniente dalla Chiesa di santa Maria a Bagnano dove era custodita nella Compagnia del Santissimo Rosario e portata in processione; due statue in legno dipinto rappresentanti i santi agostiniani Nicola da Tolentino, riconoscibile per il sole raggiato sul petto e le stelle ricamate sulla veste nera, e Giovanni di San Facondo con in mano un calice contenente l’ostia raggiata, opere già assegnate allo scultore senese Tommaso Redi, si pensa commissionate per l’altare intitolato all’agostiniano spagnolo a seguito della sua beatificazione nel 1601. Infine, ai lati dell’altare è raccolto il gruppo di quattro sculture lignee con i Beati Jacopo Guidi, Giovanni da Rabatta, Davanzato e Alberto degli Alberti, commissionati nel 1856 allo scultore Antonio Rossi per allestire la cappella della Beata Giulia, opere non di grandissima qualità ma parte di un insieme che ricostruisce l’arredo della cappella ottocentesca distrutta nel 1963.